Bruno Fusero
1949 nato a Cavour 1968 studia a Torino 1972-2009 docente di arte e immagine 1972 prima mostra a Cavour 1985 iscritto Società Promotrice delle Belle Arti di Torino 1995 Mostra d’arte Contemporanea Città di Cavour Società Promotrice delle Belle Arti di Torino 1996 Mostra d’arte Contemporanea Omaggio a Schönberg Saluzzo, I Giardini del Pellico 1998 Società Promotrice delle Belle Arti di Torino 2003 Premio di Pittura Cavour 2011 Ceriale, premio annuale di pittura 2008 Società Promotrice delle Belle Arti di Torino, mostra personale 2012 Saluzzo Ex Caserma Musso, mostra personale Torino, Società Promotrice delle Belle Arti di Torino 2013 Alba, Movimento d’Arte 2015 Milano, Galleria Eustachi 2016 Torre Pellice, Galleria Civica F. Scroppo |
Fusero va alla ricerca di una nuova iconologia più vicina all’arte astratta. Consapevole della complessa realtà circostante, l’artista ne ricrea una rappresentazione a volte onirica a volte simbolica nel discostamento da regolarità morfologiche. Le forme sono appena accennate così da generare una leggerezza piena di suggestioni oppure si avvicinano a una concretezza materica.
(Hannes Hofstetter)
La sua posizione nel contesto dell’arte attuale è spesso in bilico tra la dissociazione delle tecniche tradizionali e l’invenzione di nuovi processi esecutivi, passa disinvoltamente dal „ materico allo speculare“. Certi suoi dipinti sono realizzati con ricercata nitidezza e fisicità altri sembrano superfici rupestri cariche di stratificazioni depositate dal tempo e dalle intemperie. Nulla nelle sue opere è gradevolmente piacevole, ma neanche compiacimento del contrario…
( Dedalo Montali)
Pittura, come rapporto fra l’ambiente e il sogno, fra il segno graffito e le immagini, fra le strutture e l’invenzione di un territorio inesplorato della memoria. Fusero richiama l’osservatore su un universo di sottili emozioni che presiedono alla formulazione del dettaglio pittorico, alla piena determinazione di spaziali entità astratto-materiche, alla continua ricerca di un’area geografica dove l’articolarsi inesausto e frammentario della linea crea un tessuto urbano permeato dalla luce atmosferica.
( Angelo Mistrangelo)